Ciambella al mosto di uva fragola

L’autunno è il tempo della vendemmia  e delle pietanze di una volta, quelle che i nostri nonni ci hanno tramandato e che in alcuni paesi ancora resistono! La ricetta di oggi è la rivisitazione della tipica ciambella al mosto, patrimonio della cittadina di Marino, nel territorio dei Castelli Romani, famosa proprio per la “Sagra del Vino e dell’Uva” e della “Sagra della ciambella al mosto”. Si tratta di una ricetta molto antica, la tradizione la fa risalire al ‘600 e addirittura al tempo di San Francesco. Il Santo facendo visita ad una sua discepola proprio nella cittadina di Marino, le portò in dono la ricetta di questo dolce prelibato. Quando le vendemmie duravano un mese e più, quando non si buttava via niente, nessuno spreco, tutto si poteva utilizzare e con il mosto si realizzava questo dolce tipico. Nascevano così le ricette di pietanze semplici, ma ricche di una bontà e di un gusto infinito, ricette che fanno parte di quella tradizione che non dovremmo dimenticare, perché sono il patrimonio degli usi e dei costumi della territorialità e della civiltà stessa nei vari paesi !

Per circa una decina di ciambelle

Ingredienti:

500 grammi di farina (metà buratto o tipo 1 e metà manitoba)
250 ml di mosto di uva fragola
75 grammi di zucchero di canna
75 grammi di olio Evo
125 grammi di uvetta
1 arancia
cannella q.b.
sale q.b.
brandy (a piacimento)
5 grammi di lievito disidratato o 17,5 grammi di lievito fresco

Procedimento:

Preparate il mosto di uva fragola: lavate i grappoli dell’uva e allestite il tutto per la pigiatura, da fare o tramite un colino o con un passaverdura, o anche con una centrifuga. La resa in mosto, si aggira intorno all’ 80%-85% di uva ammostata. Una volta passata l’uva, cuocete il succo ottenuto per circa 30 minuti, eliminando la schiuma, e poi lasciate raffreddare.

Preparate il lievitino: disponete i due tipi di farine su una spianatoia o in una capiente insalatiera, lasciandone poca a parte. Versate il lievito in una ciotola con 40 ml di acqua tiepida, fatelo sciogliere, e aggiungete un cucchiaino di zucchero. Una volta formata la tipica schiuma, incorporate poca farina, in modo da formare un panetto morbido. Lasciate lievitare coprendo con un panno.

Sciogliete nel mosto cotto e tiepido, lo zucchero ed un pizzico di sale e cannella.

Mettete in ammollo l’uvetta, per una quindicina di minuti, in modo che ammorbidisca.

Quando il panetto sarà lievitato, miscelatelo con il mosto, aggiungendo la farina tenuta da parte a poco a poco, il succo di arancia e la scorza grattugiata. Impastate e aggiungete l’olio Evo, e all’occorrenza altra farina. Potete aggiungere anche poco brandy per aromatizzare.

Lavorate a lungo il composto, cercando di ottenere un impasto elastico e ben definito.

Unite l’uvetta ben asciugata e continuate ad impastare, sempre con le mani ben unte di olio, (potete lavorare anche versando gli ingredienti in un’impastatrice elettrica). L’impasto dovrà risultare abbastanza morbido.

Lasciate riposare per circa 40 minuti e poi mettete a lievitare ancora, o a temperatura ambiente o in una busta per alimenti, in frigo, per una decina di ore o tutta la notte.

Trascorsa la lunga lievitazione, riprendete l’impasto e lavoratelo qualche minuto.

Formate delle grosse ciambelle, lasciate lievitare ancora, fino a quando non saranno ben gonfie.

Cuocete in forno a 200° per circa 15/20 minuti.

Appena sfornate, spennellatele con una ghiaccia all’acqua, preparata con zucchero a velo e acqua fredda.

Nel procedimento ci sono molti passaggi, non vi spaventate! Alla fine non è troppo difficile. Il sapore unico e l’inconfondibile profumo di questa ciambella ripagheranno il tempo speso e l’impegno della preparazione! Sapori di altri tempi, dimenticati ma non ancora perduti…

EL

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